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mercoledì 23 maggio 2007

Pedofilia. Un fenomeno giuridico e sociologico

Pedofilia. Un fenomeno giuridico e sociologico

http://www.altrodiritto.unifi.it/devianza/furfaro/index.htm

La definizione di infanzia come esperienza diversa rispetto a quella dell'adulto, come categoria concettuale a sé stante, come problema sociale e fase della vita ben definita, nasce in tempi estremamente recenti. L'adozione di un comportamento specifico da parte dell'adulto nei confronti del bambino si ritrova solo a partire dall'età moderna, con lo sviluppo della famiglia borghese. È soltanto nel 1924 con la Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo che abbiamo il primo riconoscimento ufficiale dei diritti cosiddetti primari dei bambini e degli adolescenti: diritto di essere nutriti, curati, accolti, soccorsi se orfani o abbandonati, ricevere aiuto ed essere protetti. Questa dichiarazione verrà poi ampliata e aggiornata nel 1959 e poi nel 1989, quando verrà riconosciuto al bambino il diritto alla famiglia, all'educazione, allo sviluppo fisico, intellettuale, morale, sociale e spirituale.

Kempe, pediatra nordamericano degli anni settanta, è uno dei primi studiosi ad occuparsi degli abusi sui bambini: non solo degli abusi sessuali o dello sfruttamento lavorativo, ma anche del maltrattamento psicologico, dell'incuria, dell'abbandono, della trascuratezza alimentare, scolastica e sanitaria e dell'abuso sessuale nei casi di pedofilia, pornografia, atti di libidine, prostituzione, rapporti sessuali devianti. Al V Congresso Internazionale sull'Infanzia maltrattata e abbandonata, tenutosi a Montreal nel 1984, è definito abuso «ogni atto omissivo o autoritario che metta in pericolo o danneggia la salute o lo sviluppo emotivo di un bambino, comprendendovi anche la violenza fisica e le punizioni corporali irragionevolmente severe, gli atti sessuali, lo sfruttamento in ambito lavorativo e la mancanza di rispetto dell'emotività del fanciullo». Questo punto è essenziale per comprendere il cambiamento della filosofia di pensiero sul bambino. Si chiarisce in maniera ufficiale, e viene sancito in modo definitivo, che il bambino è un individuo con la sua personalità, la sua emotività, la sua dignità, e come tale deve essere rispettato. Inoltre sempre durante il Congresso l'abuso sessuale viene definito come "il coinvolgimento di bambini e adolescenti in attività sessuali che essi non comprendono ancora completamente, alle quali non sono in grado di acconsentire con piena consapevolezza o che sono tali da violare i tabù di una particolare società".

I comportamenti di abuso sessuale su minori sono sempre esistiti, in qualunque società umana, in ogni tempo. Non è un fenomeno strettamente legato alla cosiddette "società complesse" e soprattutto non è frutto della modernità. Quello che c'è di diverso rispetto al passato è che oggi è pubblica la denuncia e pubblica la consapevolezza delle violenze sessuali sui minori, nonostante vi sia ancora molta reticenza e omertà su questo problema, basti pensare alle violenze perpetrate dietro le mura domestiche che non vengono e non saranno mai denunciate. Per comprendere la pedofilia dobbiamo inscriverla all'interno della cultura e della società di riferimento, notando in questo modo, come tale comportamento assuma un diverso significato a seconda dei luoghi e dei periodo storici.

Con questo studio ho cercato di delineare l'articolato, complesso e multisfaccettato, fenomeno della pedofilia.

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