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giovedì 15 maggio 2008

Di nuovo caccia al Capro Espiatorio. Ieri: Ebrei Rom Omosessuali Invalidi. Oggi: Rom e Clandestini

Napoli: Rom in fuga, campi in fiamme

ANSA.it 2008-05-14 20:02

NAPOLI - Un grosso incendio sta bruciando uno dei campi rom del quartiere di Ponticelli in via Malibran. Il campo che si trova proprio di fronte alla villa comunale del quartiere era stato abbandonato nella nottata dai nomadi. Sul posto sono già intervenuti i vigili del fuoco, mentre il traffico veicolare è interdetto dalla polizia.

A PONTICELLI IN FIAMME ALTRO CAMPO ROM
Un secondo campo rom, deserto, è stato dato alle fiamme nel quartiere di Ponticelli a Napoli. Il campo si trova nei pressi di via Argine, a pochi decine di metri da quello bruciato circa mezz'ora fa. I vigili del fuoco, che avevano appena terminato di spegnere il primo incendio, si sono subito spostati verso il secondo campo. Secondo le prime ipotesi fatte dalle polizia, gli incendi appiccati da ignoti farebbero parte di una strategia per evitare l'eventuale ritorno dei rom nei campi nomadi abbandonati.


C'E' CHI APPLAUDE FIAMME E FISCHIA I POMPIERI
Un gruppo composto in prevalenza da donne e bambini canta e applaude mentre le fiamme divampano nel campo che fino a ieri accoglieva decine di famiglie rom. E' una delle scene cui hanno assistito i vigili del fuoco, intervenuti per domare le fiamme che sono state spente e appiccate a più riprese. Stamane alcuni sconosciuti sono tornati a dare fuoco al più piccolo dei campi di via Malibran, già incendiato ieri. Mentre il fumo si levava dall'accampamento, un gruppetto di abitanti di Ponticelli "festeggiava" battendo le mani e cantando: all'arrivo dell'autobotte, le donne del gruppetto hanno apostrofato i pompieri con fischi e urla di dissenso. "Voi spegnete le fiamme e noi torneremo a incendiare", hanno ripetuto.


SPEGNETE INCENDI? LO RIFAREMO
Non si placa la protesta a Ponticelli: la gente è scesa di nuovo in strada e tra le urla minaccia: 'voi spegnete questi incendi ma noi li riaccenderemo''. La rabbia, spiega la gente del posto, è scattata soprattutto perché "in questi anni noi siamo stati vicini ai rom, li abbiamo aiutato e loro ci hanno ripagato con la brutta moneta del tentato sequestro della bimba". "Voi qui dovete pulire tutto - continua a minacciare la gente - altrimenti vi facciamo correre qui cento volte".


MANIFESTANTI: VADANO VIA ANCHE DA ULTIMI CAMPI
"Li abbiamo sopportati per troppo tempo, adesso se ne devono andare via": l'umore della piazza è riassunto da una delle manifestanti davanti agli ultimi due campi rom rimasti abitati a Ponticelli esprime la determinazione la gente del quartiere. I manifestanti presidiano l'ingresso che è controllato da polizia e guardia di finanza. Sul posto anche Vittorio Merito, consigliere della sesta municipalità, gruppo Popolari Udeur, secondo cui al più presto anche gli ultimi due insediamenti verranno abbandonati dai rom. "Il problema - dice Merito - ci é sfuggito di mano, già da due anni avevamo lanciato l'allarme sulla necessità di trasferire i rom da Ponticelli verso un centro di accoglienza dove fossero garantite le condizioni minime di igiene e vivibilità. Ma il nostro appello è rimasto inascoltato". La polizia dovrebbe presidiare i due campi rom della rotonda in via Argine anche dopo un eventuale sgombero: i campi, infatti, sono proprio sotto un ponte del raccordo autostradale e un eventuale incendio potrebbe causare gravi pericoli per la circolazione sul soprastante viadotto.


Milano, via Morosini a pochi passi da Corso XXII Marzo, alcuni insediamenti abusivi dentro ex negozi del Comune

Molotov sulle baracche dei rumeni


http://www.voceditalia.it

Nessun ferito e danni lievi ma la tensione e' alta: i rumeni che ci abitano non vogliono i Rom
Milano, 15 mag. - Ci vivono in 7, tutti rumeni, ma alcuni sono Rom. ieri sera qualcuni ha lanciato una moltov su una delle vetrine che danno sulla strada degli ex negozi comunali abbandonati di via Morosini a Milano.

Le stanze all'interno sono delle vere e proprie casette: c'è il bagno, la zona notte e il soggiorno. Si sono accampati qui da circa tre mesi. Alcuni di loro arrivano dall'ex caserma di viale Forlanini, sgomberata e abbattuta nel giugno del 2007. Due di loro raccontano che lavorano, uno in romania faceva il medico pediatra, ma l'ospedale è fallito e lui è venuto qui. Ora fa il muratore.

La tensione sale anche a Milano per le occupazioni abusive, ma non è chiaro se a lanciare la bottiglia incendiaria sia stato qualche residente, oppure qualche Rom del giro di prostituzione che c'è lì. Uno dei due rumeni che vivono negli ex negozi racconta chi i Rom non li vogliono nemmeno loro, anzi. Preferirebbero che venisse la polizia e li arrestasse.

Con molta probabilità lo sgombero dei prefabbricati avverrà la settimana prossima.

Mary J.



Alemanno: "Censire i campi rom abusivi" Il sindaco promette linea dura contro il caporalato Dopo i blitz tornano le favelas Omicidio Reggiani, Mailat deve rispondere anche di violenza sessuale Tutti i contenuti
Nella notte gli agenti della polizia municipale nel campo di via Salone


di Paolo G.Brera

La Repubblica, 15 maggio 2008


ROMA. Il sindaco Gianni Alemanno ha deciso di delegare a un prefetto il primo punto della sua agenda elettorale, la questione nomadi. «Il commissario straordinario per i rom sarà rapidamente esteso anche a Roma», ha detto ieri mattina a Radio24, facendo retromarcia rispetto all´altro ieri quando aveva auspicato la nomina di alto commissario governativo e non locale. «Avrà poteri sia sulla pubblica sicurezza - dice Alemanno - che sulla localizzazione di altri campi e sulla solidarietà: penso ai minori e alle persone disagiate». Sarà dunque il commissario, e non più il sindaco, a dover affrontare i temi più scottanti come la zona in cui spostare i nomadi, gli sgomberi e la tutela dei diritti.

«Nei campi sosta abusivi - dice il sindaco a Matrix - non ci sono solo i nomadi o i rom, ma anche romeni, extracomunitari e cittadini italiani. Una realtà ingarbugliata di bidonville che sono il nuovo vero flagello delle nostre città», condizione per la «crescita della microcriminalità» e «base per una guerra tra poveri». Ma sarà il commissario, e non lui, a intervenire e a rispondere di successi e insuccessi. Stanotte, intanto, è scattato un blitz nel campo di via Salone: con i vigili c´era Antonio Lucarelli, capo della segreteria di Alemanno. Sono prove generali del primo vero nodo che il sindaco dovrà sbrogliare: quello del famigerato "Casilino 900", il più grande campo non attrezzato di Roma, in cui ci sono solo wc chimici, acqua e luce. Nel censimento fatto un mese fa dalla polizia sono state trovate 612 persone, ma potrebbero essercene di più: in quei giorni la tensione era alta, tanti si erano allontanati. Si parla di un migliaio di residenti in una baraccopoli fuori controllo.

Purtroppo quel campo è irrecuperabile: l´area è archeologica, quindi non attrezzabile. Alemanno parla di «espulsioni», ma è una missione difficile. Sono bosniaci, macedoni e marocchini, vivono lì da decine d´anni, alcuni da tre generazioni. Non ci sono pericolosi criminali, ma sicuramente diversi ladruncoli, e la tensione coi residenti è alta. Da un anno i falò sono diventati una costante: bruciano di tutto, comprese le guaine dei cavi rubati. Il fumo nero, denso e tossico, sale alle finestre dei palazzi della Casilina e della Togliatti.

Per questo nell´agenda del Campidoglio, alla voce nomadi, al primo punto c´era proprio la chiusura del Casilino 900. Una pratica complessa, che sarebbe stata gestita con il modello utilizzato per la ex Snia Viscosa. Dopo lo sgombero della Muratella, dell´Acqua Vergine, e la risistemazione del campo di Salone il passo successivo sarebbe stato questo. Lo dissero sia Veltroni che Rutelli, e tutti gli operatori ne erano consapevoli. La polizia aveva cominciato a stringere il cerchio: è stato rifatto il censimento, sono state sgomberate aree e demolite baracche vuote. Sono iniziati i lavori per una strada interna in cui poter entrare coi mezzi di intervento e soccorso, soprattutto i vigili del fuoco per spegnere falò e incendi. Era prevista la pedonalizzazione, per contrastare spaccio e furto di auto. Ma il cambio della guardia in Campidoglio ha paralizzato tutto, in attesa di istruzioni.

Nei campi storici abitati da rom bosniaci, extracomunitari e spesso irregolari, l´espulsione è complicata perché molti giovani sono nati in Italia. Poi ci sono i rom romeni, con arrivi massicci. «Ma qui non stiamo parlando della storica presenze di sinti o giostrai, o di nomadi nel nostro Paese - dice il sindaco - ma di un´invasione con flussi crescenti. Si tratta di fronteggiare un´emergenza e riportare la normalità».

In che cosa consiste l'emergenza sulla sicurezza? Quali dovrebbero essere i provvedimenti da prendere per difenderci meglio? E quali sono i rischi della "tolleranza zero"? Dite la vostra
(15 maggio 2008)

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