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mercoledì 1 agosto 2007

OISMI: appello urgente tramite le reti antipsichiatriche. Per non dimenticare. Nulla e Nessuno!

Aggiornamento del 3 Agosto 2007

ESERCITANDO PRESSIONE CE L’ABBIAMO FATTA!

Allora Tristano Ajmone e Paola Peste si sono accaniti a telefonare al Niguarda, scontrandosi con il muro di gomma istituzionale…. Ma noi abbiamo mandato le telefonate in diretta radiofonica, e l’intera nazione ha potuto sentire (via internet streaming) come la direzione sanitaria del Niguarda tentava di pararsi il culo e non acconsentire a Paola Sbronzeri di lanciare il suo appello…

Ma, sotto le nostre pressioni hanno infine ceduto e ce l’hanno passata: Paola ha potuto lanciare via etere e streaming il suo appello, la sua richiesta di aiuto…

Quel che è emerso dal suo appello è che il TSO è subentrato quando Paola stava cercando di denunciare per mobbing l’azienda per cui lavora: le Poste!

Paola ha rivelato in radio che i medici si rifiutano di fornirle informazioni sulla sua situazione clinica e il suo stato di ricovero. La stanno imbottendo di psicofarmaci, la stanno piegando a colpi di «manganellate chimiche»!

ABBIAMO REGISTRATO TUTTO E LO DIFFONDIAMO!

Abbiamo registrato la trasmissione radio in formato MP3 e la stiamo diffondendo via Internet.

CERCA SU EMULE IL FILE: “il Nido del Cuculo 2007.08.02.mp3

Scaricalo e mettilo subito in condivisione su eMule, invialo ad amici via Messenger, Skype, ecc. Mettilo in rete, rendilo visibile.

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Agosto 1st, 2007

Cari Amici dell’OISM,

vi lanciamo un appello urgente!!!

Paola Sbronzati: SEQUESTRATA AL NIGUARDA

Abbiamo ricevuto il seguente appello tramite le reti antipsichiatriche:


Paola Sbronzeri è una compagna impiegata alle PT, impegnata sindacalmente, che da quest’anno ha trovato il coraggio e la forza di opporsi al trattamento torturatorio impostole tecnologicamente, e a cercare di scrollarsi di dosso l’imposizione agli psicofarmaci che le sono stati imposti obbligatoriamente da quando ha compiuto due anni fa un piccolo gesto autolesivo, senza precedenti né seguito alcuno.Pare che sua madre sia in contatto con l’ufficio psichiatrico, ma Lei è adulta e vaccinata, e vive sola. In questo paese la psichiatria sappiamo bene come opera. Qui ci appelliamo ad avvocati, lavoratori ed associazioni sindacali, affinché facciano la dovuta pressione civile a che l’ufficio neurologico-psichiatrico del Niguarda di Milano dimetta al più presto questa nostra compagna.Chiariamo anche che non è il primo attacco subdolo e studiato a tavolino, anche come date (ricordiamo quello che è successo ad Eleonora Cavagnuolo durante le scorse feste natalizie), contro l’AVae-m, che sta per andare a congresso a fine settembre e che dà non poco fastidio ai baroni della tortura bianca.Precisiamo che Paola ci aveva preavvertito alcuni giorni fa di ulteriori vessazioni in azienda, e aveva fissato per lunedì il colloquio con l’avvocato. Evidentemente qualcuno ha voluto impedirle questo colloquio.

BASTA PROVOCAZIONI ! VERITA’ E GALERA PER GLI ABUSATORI ED I TORTURATORI-TORTURATRICI DEL SISTEMA DI CONTROLLO SOCIALE !

AVae-m
28-7-2007


Paola è rinchiusa nell’Ospedale Niguarda di Milano:http://www.ospedaleniguarda.it/content/dipartimenti/11.htmlIn seguito all’appello ci siamo mossi come trasmissione il Nido del Cuculo ed abbiamo telefonato da casa al reparto in cui Paola è rinchiusa. Il primo tentativo telefonico fu condotto da Blister, il quale fu letteralmente insultato dall’infermiere che si rifiutò di passargli Paola. In serata abbiamo richiamato e (avendo trovato un altra infermiera che rispondeva al telefono) siamo riusciti a parlare con Paola.Quando Paola ha preso a raccontarci di come sia stata sequestrata con la forza e con l’inganno, abbiamo sentito gli infermieri strapparle con la forza il telefono dalle mani e riattaccare.

Abbiamo richiamato più volte e si sono rifiutati di passarcela dicendo che era “contro il regolamento” usare quel telefono per i colloqui personali (nonostante prima ce l’avessero passata). Un infermiere ha preso la cornetta di mano alla sua collega e ci ha insultati e minacciati, ha detto che ci avrebbe denunciato, che “non dovevamo rompere”. Ma noi invece romperemo i coglioni ECCOME!

Noi non siamo riusciti ad avere il numero di cellulare di Paola, e forse glie l’hanno sequestrato. Abbiamo lanciato un appello in diretta su Radio Blackout, invitando gli ascoltatori a telefonare al reparto in cui Paola è imprigionata contro la propria volontà.

Ora ci appelliamo a voi e vi chiediamo di esercitare pressione sull’Ospedale Niguarda, telefonando finchè non riuscite a parlare con Paola, a farvi raccontare la storia di cosa è accaduto! Il telefono del reparto è: 02/64442371

L’Ospedale Niguarda ha una lunga storia di violenze psichiatriche, e non è certo la prima segnalazione di violenze e soprusi che ci arriva da persone sequestrate da quest’azienda ospedaliera al soldo dello Stato e delle Farmaceutiche.

Se avete il numero cellulare di Paola inviatecelo a presidente@oism.info

Ho avuto modo di parlare con Paola, e posso garantire che sente il desiderio di comunicare con il mondo esterno e di chiedere aiuto, perciò non desisterò finchè non sarò riuscito a stabilire un contatto comunicativo continuativo con lei.

PASSAPAROLA:
inoltra questa email ad un amico!

Domani, durante la trasmissione il Nido del Cuculo, dalle 16:00 alle 17:00, affronteremo la questione e tenteremo di nuovo di entrare in contatto telefonico con Paola. Se avete notizie in merito, contattateci in radio ai seguenti numeri di telefono:

Tel (anche per dirette telefoniche) 011/24.95.669
Cell (anche per SMS) 346/66.73.263

Chi non è di Torino potrà ascoltarci via internet-streaming:

http://www.nido-del-cuculo.anti-psichiatria.com/streaming_radio_blackout.htm

Paola è vittima dell’incarcerazione arbitraria della psichiatria, quell’apparato di controllo sociale che svolge il lavoro di spazzinaggio silenzioso dei socialmente scomodi, per conto di uno Stato che esercita la repressione della dissidenza in nome della «cura».

NON RESTIAMO INDIFFERENTI! REAGIAMO!

Esercitate pressione contro l’Ospedale Niguarda, organizzate presidi e volantinaggio contro quel centro di segregazione e tortura.

Tristano Ajmone,
Presidente OISM

http://mail.oism.info/mailman/listinfo/bollettino_oism.info

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