Ma tant'è, comprendere significa affrontare l'altro non solo da sè ma di sè, e bisogna pur fare i conti anche con la propria ombra.
Inizio con un libro piccolo, "Tempo e Essere", che non significa un "piccolo libro", ed ha il pregio di raccogliere gli ultimi pensieri del filosofo tedesco.
TEMPO E ESSERE Martin Heidegger Traduzione di Corrado Badocco Filosofia Collana: Il Cammeo Pagine: 132 Prezzo: € 14.00 In libreria dal: 12 Aprile 2007 Libro disponibile |
Quando nel 1969 apparve questo libro, presso lo stesso editore che nel 1927 aveva pubblicato Essere e tempo, Heidegger giganteggiava nel panorama della filosofia contemporanea. Il primo dei quattro testi qui raccolti, la conferenza Tempo e essere (1962), richiamò subito una grande attenzione perché recava il titolo della sezione annunciata e mai pubblicata di Essere e tempo. Lì tutto doveva capovolgersi, ma al momento di attuare questa «svolta» il progetto fu interrotto, perché l’autore «non era all’altezza di offrire una elaborazione sufficiente del tema nominato dal titolo». Il Protocollo di un seminario chiarisce alcuni punti problematici della precedente conferenza. Guardando al suo lungo confronto con la storia della metafisica, Heidegger fornisce preziose spiegazioni del proprio linguaggio, oscuro e allusivo, ma forse per questo oltremodo suggestivo.
Nel saggio La fine della filosofia e il compito del pensiero (1964) l’autore sottopone Essere e tempo a una «critica immanente », rivendicando così l’unità del suo cammino: compito del pensiero è meditare sulla «verità» dell’essere.
Infine, Il mio cammino nella fenomenologia (1963) è un resoconto autobiografico in cui Heidegger ripercorre il proprio itinerario speculativo in rapporto alla «fenomenologia », intesa non come corrente filosofica ma come «la cosa del pensiero, la cui manifestatezza resta un mistero». Intorno al tentativo di pensare una medesima «cosa» ruotano gli scritti del volume. Questa «cosa del pensiero», la cosa che il pensiero tenta e ha il compito di determinare, è l’«essere» stesso nel suo rapporto con il «tempo»: «La domanda guida è rimasta la stessa, ma ciò significa soltanto che tale domanda è diventata ancora più problematica e ancora più estranea allo spirito del tempo».
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Quando nel dopoguerra Heidegger riprese la parola, scelse come interlocutore soprattutto il mondo francese, che contribuì in maniera decisiva alla riabilitazione della sua figura, sempre più infangata sulle colonne dei giornali, non sulle riviste specializzate, per i suoi trascorsi politici durante il nazismo.
Corrado Badocco, Avvertenza all'edizione italiana
ESSERE E TEMPO Una nuova edizione di un opera fondamentale del Novecento Martin Heidegger Traduzione di Chiodi P. Filosofia Pagine: 638 Prezzo: € 28.00 In libreria dal: 1 Settembre 2005 Libro disponibile |
Quando nel 1927 Martin Heidegger pubblicò Essere e tempo, si ebbe subito la sensazione che un nuovo astro fosse sorto nel firmamento della filosofia. Da anni le sue lezioni – di cui Essere e tempo è il distillato – avevano richiamato intorno a quel giovane «sciamano del pensiero » un folto gruppo di allievi e ascoltatori. Ma con l’apparizione del capolavoro fu chiaro a tutti che Heidegger emanava davvero un’aura magica: era un pensatore capace di fare filosofia in grande stile.
Adottando una terminologia nuova, a tratti ostica e cruda, con cui cercava di superare la crisi del linguaggio filosofico tradizionale, Heidegger riprende e radicalizza l’antico problema di Platone e Aristotele: il problema dell’essere. Ma nella sua palpitante interrogazione tale questione è riproposta in modo tutt’altro che erudito o astratto, riflettendosi in essa le inquietudini di un intero secolo: il venir meno del sentimento religioso, il tramonto della metafisica e la crisi delle ideologie, la fine dell’assoluto e il diffondersi del nichilismo, lo stridente contrasto tra una macchina moderna sempre più complessa e un uomo sempre più elementare.
La nuova edizione italiana approntata da Franco Volpi – rispettando nella terminologia la storica versione di Pietro Chiodi, ma adeguandola ai criteri richiesti da una ormai consolidata tradizione di studi e di rigore filologico – è corredata di cospicui apparati e riporta per la prima volta le Glosse manoscritte da Heidegger a margine della propria copia personale.
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