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Italian Journal of Psychology and Internet
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ARCHIVIO

nelle pagine dell'archivio si ritrova la storia di
Italian Journal of Psychology and Internet - Psicologia Online
ma anche la storia della psicologia italiana e mondiale in rete
dal 1996 al 2000
(i link alle pagine web o alle immagini possono risultare datati e dunque errati)

martedì 4 settembre 2007

Second Life, Scuola, Educazione e Psicologia del Comportamento e Cognitiva

La Scuola in Second Life. Apre il Centro Mimir Terra Verde

Settembre 4th, 2007

Apre il Centro Mimir Terra Verde

Centro Mimir Terra Verde

http://slurl.com/secondlife/Blackmount, 23,148,87

con affiancato un istituto dedicato alla psicologia cognitiva e del comportamento, per raccogliere documentazione e interventi in tema di apprendimento, linguaggio, memoria, educazione.

E’ dedicato in primo luogo a chi frequenta, come studente, insegnante, genitore, la scuola media, per offrire uno spazio di interazione, nel caso dei bambini (in termini anglosassoni ancora K12) solo se accompagnati dai genitori, dal momento che neppure la teen grid di Second Life prevede un’età di accesso inferiore ai 13 anni.

Al Centro Mimir Terra Verde non c’è per ora molto: un pratico teleport al mondo scolastico virtuale inglese di EduIsland II

ed un audio dedicato al rapporto tra scuola-educazione e Second Life a suo tempo pubblicato da Antonio Sofi, sul suo edupodcast.it

Scriveva il 20/02/2007 - Daniele Pauletto
Associazione MtNet -

Intervista a Roberto Lupi

Second Life è un mondo virtuale, gestito da una società californiana chiamata LindenLab ma creato quasi completamente dai suoi stessi utenti, che in gergo vengono chiamati residenti.

Roberto Lupi, 30 anni, consulente in informatica, si occupa di consulenza nel campo dello sviluppo software e delle tecnologie emergenti.E’ presente in Second Life dal luglio 2005, con gli avatar Memit Padar e Kitten Lulu. ( www.lupi-software.com / www.kittenlulu.com )

http://www.e-scuole.net

sabato 1 settembre 2007

Il Centro Mimir SL e' completato e attivo!

Il Centro Mimir SL e’ pronto per l’uso!

Settembre 1st, 2007

L’INGRESSO

si trova, per tutti, qui

Centro Mimir SL

http://slurl.com/secondlife/Blackmount/21/244/83

per parlare di Psicologia dell’Apprendimento e Cognitiva, Arte, Filosofia, Comunicazione, Psicoanalisi … e di qualunque cosa !

Vedete un grande piazzale con delle fontane (le Fonti della Memoria di Mimir), e un caffè, il

Caffe Freud

http://slurl.com/secondlife/Blackmount/45/239/83

in cui già si riunisce ogni sabato alle 17 il Gruppo “Caffe Freud” per parlare di psicoanalisi e psicoterapia (al momento il tema sono i disturbi della personalità). La lingua del gruppo è l’inglese, dal momento che i partecipanti sono di varie parti del mondo, ma nulla impedisce di creare un analogo gruppo in lingua italiana.

Sulle pareti alcuni disegni e dipinti di Raymond Bettonville, un amico belga, e sul tetto, il violinista di Chagall che invita alle danze.

Dal piazzale di arrivo si accede poi alla

Area Espositiva, Biblioteca, Cinema, Didattica

al momento utilizzata per una piccola esposizione di libri di psicoanalisi, da Freud a Zizek, passando per Ferenczi, Jung, Lou Salomé, Lacan, Irigaray… e per una proiezione, al secondo piano, di un documentario del Freud Museum di Vienna.

Per spostarsi tra i diversi piani ci sono le scale, ma anche un comodo ascensore in stile Star Trek, da cliccare due volte, una per entrare e scegliere il piano, e la seconda per partire. Oppure si puo’ volare (FLY).

Restando al piano terra, oltre la Biblioteca si arriva a un secondo piazzale, che corrisponde alla parte più bassa del

Mimir Village, l’altra Milano

Una citta’ immaginaria. Possibilita’ di sandbox e piccoli negozi.

(Per costruire, GRATIS!, inviami un IM. per concordare i “prims” che utilizzerai; in tutto ne sono disponibili un centinaio, ma se ne possono liberare anche altri).

In sottofondo Radio Base Popolare Network.

Trovi ampi spazi e teletrasporti verso altri luoghi SL italiani, tra cui quello di Beppe Grillo, un teatro, una pizzeria, e un mercatino (possibile) sotto un porticato.

Restando invece in basso, oltre il secondo piazzale trovi due case dedicate alla psicoanalisi di orientamento lacaniano, e in generale “francese”

La Maison des Psychanalystes. Jacques-Alain Miller

http://slurl.com/secondlife/Blackmount/11/143/88

consente al momento di ascoltare un’introduzione alla psicoanalisi, in lingua francese, e, nella medesima lingua, di vedere un documentario dedicato al tema “Il cinema hollywoodiano e la psicoanalisi”.

La Maison des Psychanalystes. Jacques Lacan

http://slurl.com/secondlife/Blackmount/45/149/87

è dedicata espressamente a Jacques Lacan, e vi si puo’ ascoltare un suo seminario, e vedere un filmato che lo riguarda.

Si sale poi in collina (ma è consigliabile volare o meglio ancora utilizzare il teletrasporto all’ingresso) al

Nido del Cuculo

il Centro Clinico, dedicato alla salute mentale e alla psichiatria in Italia, al disagio psicologico, fisico, sociale in generale, ed alla medicina.

In sottofondo, come del resto all’ingresso, si puo’ ascoltare Radio Blackout di Torino, che alla salute mentale dedica il suo spazio denominato appunto ‘il nido del cuculo’.

Un video mostra una parte di un’intervista a Giorgio Antonucci, sulla psichiatria in Italia, l’Osservanza.

Da qui si puo’ anche salire al Faro (che idealmente rappresenta il Lume della Ragione (?!?!) )

Infine, una sezione staccata, ma non distante dal corpo principale del Centro Mimir SL, è

Terra Verde

dedicata ai K12 in Italia, alla scuola e all’educazione.

Possibilita’ di sandbox e mercatino di oggetti inerenti scuola ed educazione (inviami un IM)

ancora in costruzione, ma pronta per l’uso.

Invito chi fosse interessato a completarla insieme a contattarmi!

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AGGIORNAMENTO DELL’ULTIMO MINUTO

La riunione del gruppo Caffe Freud si e’ spostata negli States, per parlare con una esponente e ricercatrice del Partito Democratico, dei disastri del Sistema Sanitario USA

http://slurl.com/secondlife/Black%20Art/251/114/90

La sua ricerca è servita per il film SICKO di Michael Moore

http://www.repubblica.it/2007/04

Il film è scaricabile dai torrent (cerca Google: Sicko torrent)

http://thepiratebay.org/tor/3728096

http://www.torrentportal.com/.../Sicko.2007.iTALiAN...avi.torrent

http://www.michaelmoore.com/
_________________
“Ciò che mi preme è comprendere. Se altri comprendono - nello stesso senso in cui io ho compreso - allora provo un senso di appagamento, come quando ci si sente a casa in un luogo” (Hannah Arendt)

mercoledì 29 agosto 2007

Second Health, NHS in Second Life

Second Health London


posted by Daneel Ariantho
on Second Health London 3 weeks, 3 days, 20 hours, 53 minutes, 33 seconds ago


New healthcare structures from NHS Coming soon .... near Spaceport alpha , Genome and Science School
Second Health London (49, 206, 28)

http://daneel-ariantho.blogspot.com/

NHS London in Second Life August 26, 2007

Posted by Bertalan Meskó

I’ve recenly come across a spectacular health center in Second Life, the virtual world. It seems Second Health is run by National Health Service London.

Take a look at it by teleporting there!

The Second Health London Group is for everyone interested in Healthcare communication in Second Life and the future of healthcare delivery systems in Real Life.

Second Health is an experimental, innovative and efficient means of communicating complex healthcare messages as well as illustrating what healthcare of the future could look like.

The design of the virtual hospital in Second Health is based on the principles and recommendations outlined in the recently published A Framework for action.

I’m fascinated by this project, just watch one of their videos:

I’ll watch them closely to let you know if anything important happens or if they launch the project. Until then, here are some related articles:

venerdì 24 agosto 2007

Qualcuno volò sul nido del cuculo, a Pechino. Ma c’è chi non concorda

La dottrina del ‘fare assieme’ di Renzo De Stefani (Trento)

C’è a chi piace e a chi no.

Ne vogliamo discutere? E’ aperto un thread sul forum Al di là del Bene e del Male

Questo forum si chiama “al di là del bene e del male” perchè originariamente pensato come il forum dedicato alla “follia”, alle situazioni di disagio estreme, a ciò che comunemente viene fatto rientrare nel dominio della psichiatria, e della “salute mentale”.

Proviamo a riprendere il discorso da qui, e chi se la sente intervenga a dire la sua.
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Inizia tutto l’8 Agosto 2007.

Contro i pregiudizi della malattia mentale, partono da Mestre per la Cina
L’8 agosto pazienti, operatori e familiari partono da Mestre per la Cina
Repubblica.it seguirà il progetto di “Le parole ritrovate” e “Anpis”
Da Venezia a Pechino, viaggio in treno
contro i pregiudizi della malattia mentale
di FEDERICA MACCOTTA

Da Venezia a Pechino, viaggio in treno
contro i pregiudizi della malattia mentale

Un viaggio da pazzi. Da Venezia a Pechino, in treno. Attraverso l’Ungheria, la Russia, la Mongolia. Sulle orme del viaggiatore per eccellenza, quel Marco Polo che più di settecento anni fa è partito alla scoperta dell’Altro. E’ la sfida di 208 persone, che il 28 agosto lasceranno Mestre alla volta della Cina. In 208, tra pazienti psichiatrici, operatori della salute mentale e familiari, da dodici regioni italiane.

Non è un viaggio “normale” né un treno ordinario, quello messo in piedi dal movimento Le parole ritrovate e dall’Anpis (le polisportive che si occupano di salute mentale sotto la sigla Associazione nazionale per l’integrazione sociale). E’ un viaggio speciale, che sintetizza la filosofia degli organizzatori - il fare assieme, coinvolgendo tutti i protagonisti della realtà della malattia mentale - e che si propone di andare a scoprire le diversità di mondi distanti migliaia di chilometri, abbattendo i pregiudizi.

http://www.repubblica.it

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Interviene l’ Associazione Psichiatri Italiani

I familiari: ”Quel treno per Pechino svia dai veri problemi dei malati mentali”
Napoli, 10 agosto 2007. ”Siamo campo di rapina per notizie sensazionali”. Associazione psichiatri: “Operazione di propaganda. Il ministro Turco non perda il contatto con la dura realtà assistenziale italiana, venga a informarsi in che condizioni operiamo”





Quel “treno speciale per Pechino” non piace a tutti. Non piace ad alcuni familiari di persone disabili mentali, che hanno espresso la loro “indignazione” in una lettera indirizzata all’Associazione italiana psichiatri. L’idea del treno partito ieri da Venezia con il coinvolgimento di 216 persone tra malati, familiari, volontari, medici, infermieri e assistenti sociali che, attraverso diverse tappe intermedie “dove esistono ancora i manicomi”, raggiungeranno in 20 giorni la capitale cinese per “lottare contro lo stigma”, è patrocinato dal ministero della Salute. L’organizzazione è del movimento Le parole ritrovate e dall’Associazione nazionale polisportive per l’integrazione sociale (Anpis). Sul treno c’è anche una troupe con il regista Giovanni Piperno, per realizzare un film-documentario sul viaggio, che verrà prodotto da Rai Cinema e Ministero della Salute.
“Gli operatori e il Ministro della Salute dovrebbero battersi per curare quei tanti “matti alla deriva che navigano senza cure nello stato italiano” invece di portare all’attenzione del grande pubblico queste iniziative che sul piano pratico hanno solo un valore di difesa dell’immagine e di sviare ad ogni costo i mass media sui veri problemi dei malati mentali” scrive un familiare, A.T., nella sua lettera. Secondo il quale “questi utenti della salute mentale sono campo ormai di rapina per dare notizie sensazionali, ma poco consone alla realtà. Come familiare mi sento veramente indignato per le notizie rimbalzate sui media”.
Il riferimento, oltre al treno per Pechino, è anche alla notizia “di alcuni mesi fa, riguardante l’attraversamento dell’Oceano da parte di un equipaggio che sarebbe stato composto esclusivamente da un equipaggio di ‘matti trentini’. E’ deprecabile anche l’uso del termine ‘matto’, che stigmatizza. Ma di questo nessuno parla correttamente.
Mi stupisco che, pur di propagandare un’idea di normalità a tutti i costi, si diffondano notizie simili. Per giunta con questa terminologia che ricorda tanto quella foto di un dipinto di Gericault, pubblicata guarda caso in uno dei libri dell’antipsichiatra/psichiatra Basaglia: chissà oggi cosa direbbe…”
A queste si aggiungono le considerazioni dell’Associazione italiana degli psichiatri, che punta l’incide sulla natura eminentemente propagandistica e di facciata dell’operazione: “Se fossimo manager di un’azienda, immaginiamola di navi da crociera, invece che producer organizzativi, per promuovere ‘il bene salute mentale’ per l’utenza da noi servita, assai ci compiaceremmo con il nostro funzionario responsabile del settore ‘Creatività, Propaganda, Pubblicizzazione del Prodotto’ e anche con il capo dello ‘Ufficio Relazioni col Pubblico e con l’Esterno’ per il risalto che è stato dato all’iniziativa (meglio che ‘progetto’, anzi perché progetto?) ‘Quel treno speciale per Pechino’.
La campagna di stampa ha funzionato a dovere, ottimi copywriter hanno spremuto al meglio le meningi per far sì che l’idea creata dallo “Ufficio Promozione e Vendita” sia stata propagandata così bene da essere addirittura esportata, in Cina poi, e tramite una mostra itinerante.
Naturalmente non siamo manager e, soprattutto, non vendiamo ‘pacchetti crociera tutto compreso’, ma siamo solo operatori dei servizi pubblici della tutela della salute mentale che ogni giorno del loro impegno professionale si chiedono: ‘Abbiamo fatto quanto umanamente in nostro potere per ridurre almeno d’un minimo il disagio psichico delle persone a noi particolarmente affidate?’. Non sempre possiamo rispondere affermativamente, talvolta nemmeno per quella che è la nostra personale responsabilità.
Jim Morrison dei Doors molti anni fa e prima di morire ha lasciato questo messaggio: “Spesso quello che vedo non è affatto quello che accade”. Anche per l’organizzazione dell’assistenza psichiatrica in Italia può valere questa triste riflessione, che, invece, dovrebbe porsi ogni giorno la ministra della Salute se non vuole “dissociarsi” perdendo il contatto con la dura realtà assistenziale italiana.
Ha provato il signor ministro a chiedere ai malati come stanno? E ai loro familiari di cosa hanno bisogno e cosa temono maggiormente per il futuro del loro congiunto? E’ venuto mai da un campione ’significativo’ di operatori della salute mentale (medici, infermieri, organizzazioni sindacali) per informarsi in che condizioni questi si trovino ad operare?
Non sono ottimistici i riscontri che reperiamo dalle figure succitate e da ogni parte d’Italia, non solo dal profondo sud svantaggiato, ma abbiamo scoperto che esiste anche un…”profondo nord” in grossa difficoltà nell’erogazione di servizi assistenziali, terapeutici e riabilitativi ai loro malati e alle loro famiglie.
Pertanto dev’esser considerata lodevole l’iniziativa del treno (ancorché “speciale”, perché poi speciale?), ma il manager dev’essere al corrente che è solo un settore della sua attività che va a gonfie vele: se vuole sapere com’è la realtà concreta e produttiva, si sporchi le mani e scenda ‘nell’officina’ o, per continuare con la metafora dell’azienda di navigazione, si approfondisca anche nelle stive delle sue bellissime navi bianche.
Il tutto finalizzato a che quello stesso manager non si senta il padrone di “La fabbrica della follia” (Serie politica 26 - Einaudi 1971, 4a ed., 1975, a cura dell’Associazione per la lotta contro le malattie mentali - Sezione autonoma di Torino)”. (ep)

© Copyright Redattore Sociale
Fonte: Redattore Sociale, sito web www.redattoresociale.it

http://www.aipsimed.org/?q=node/537
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Il 24 Agosto la comitiva arriva a Pechino

venerdì 24 agosto 2007

La dottrina del ‘fare assieme’, di Renzo De Stefani ha portato a Pechino 211 disabili psichiatrici

Il convoglio era partito da Mestre l’8 agosto sulle Orme di Marco Polo
Ecco Pechino, treno dei matti a destinazione
Nelle carrozze 211 disabili psichiatrici, operatori, volontari e giornalisti per combattere i pregiudizi sulla malattia mentale

Corriere della Sera, 23 agosto 2007

PECHINO - Alle 19.15, le 13.15 ora italiana, il «treno dei matti» è finalmente giunto a destinazione. A fare gli onori di casa e accogliere lo speciale convoglio alla stazione centrale di Pechino l’ambasciatore d’Italia, Riccardo Sessa. Il marciapiede davanti al K614 delle ferrovie cinesi si è subito animato: striscioni, urla di gioia per la riuscita dell’impresa e le note dell’Inno di Mameli cantate a squarciagola. Sono finalmente arrivati i 211 cittadini italiani - disabili psichiatrici, operatori, familiari, volontari e giornalisti provenienti da tutta Italia - partiti da Mestre l’8 agosto scorso sulle orme di Marco Polo con lo scopo di contrastare e ridurre lo stigma e i pregiudizi nei confronti della malattia mentale.

A sostenerli e a fare da collante la dottrina del «fare assieme», da molti anni proposta dal direttore del Dipartimento di salute mentale di Trento, Renzo De Stefani, e dalla sua equipe come strumento di prevenzione e cura. «Fare assieme» – in questo caso – è compiere un viaggio simbolico per lanciare una sfida ancora più difficile e dare visibilità al principio base di questa filosofia: la valorizzazione della responsabilità personale, della partecipazione di utenti, operatori e familiari.

A Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Bator ed Erliang ci sono state le soste più lunghe e significative del viaggio, occasioni per visitare musei, passeggiare sulle rive del lago Baikal, fare acquisti nei mercati tipici, assaggiare i prodotti locali, fare incontri importanti. Le carrozze che li hanno ospitati si sono spesso trasformate in microcosmi di sperimentazione e scambio. Insieme, i protagonisti di quest’avventura hanno praticato lo yoga, parlato di politica, occupato il vagone ristorante per improvvisare una spaghettata durante il controllo doganale, creato gruppi di auto-aiuto per smettere di fumare, recitato il rosario, istituito corsi di uncinetto, seguito lezioni di fotografia tenute dal regista Giovanni Piperno. Quest’ultimo, già vincitore al Torino Film Festival nel 2003, racconterà il viaggio in un film-documentario di 80 minuti finanziato dal Ministero della salute, presente all’iniziativa anche nella persona del consigliere Marco D’Alema.
E dopo la visita alle celebri grotte Yungang, nello Shanxi, hanno affrontato l’ultima tappa del loro viaggio in treno: da Datong a Pechino.

Poco più di 350 km percorsi in circa sei ore. Quando la fatica del viaggio già si faceva sentire. Perciò in moltissimi hanno optato per trascorrere le ultime sei ore di viaggio dormendo per recuperare le forze. A tratti, nei tre vagoni riservati alla comitiva, solo il rumore del treno sulle rotaie. Le voci di chi ha preferito restare sveglio, invece, contengono mille domande su come sarà davvero questa Cina e su come saprà accoglierli. Nonostante non siano mancati piccoli problemi quotidiani, conflitti e divergenze, tutti concordano sul fatto di aver condiviso un’esperienza indimenticabile, che li ha arricchiti e ha dato loro la possibilità di vivere emozioni indescrivibili. Sensazioni che molti partecipanti non avrebbero mai pensato di poter incontrare.

Rosalia, 50 anni, non era mai uscita dalla sua Palermo. Dice che grazie a questo viaggio nei suoi occhi c’è qualcosa di nuovo e sottolinea che il valore aggiunto di questa avventura è il suo carico di speranza. Luigi è entusiasta della cordialità dei mongoli e dei cinesi ed è felice che il suo gruppo del nord Italia si sia piacevolmente mescolato con quello partenopeo. Anche questo può essere annoverato tra i risultati positivi dell’iniziativa.

Quello che invece ha segnato profondamente l’esperienza di Carlo è il contrasto tra l’essere costretti negli angusti locali del treno e il visitare gli spazi sconfinati del continente asiatico. Percorrendo i corridoi dei vagoni si incontra anche Francesco, 9 anni, il più piccolo del gruppo. All’inizio non voleva nemmeno salire sul treno perché aveva paura di annoiarsi stando rinchiuso tutto quel tempo. Ora, invece, è contento di essersi lasciato convincere. Ha conosciuto molte persone nuove e si diverte a spifferarne i segreti, compresa una storia d’amore sbocciata tra le carrozze dirette a Pechino. Mancano totalmente, nel suo sguardo di bambino, la paura e i pregiudizi di tanti adulti che costruiscono muri invalicabili tra una presunta normalità e il mondo della follia.

Nei prossimi giorni la speciale comitiva di turisti visiterà le principali attrazioni della capitale cinese: la Città Proibita, il Tempio del Cielo, il Palazzo d’Estate e la Grande Muraglia. E lunedì di nuovo tutti a casa, questa volta con un banale biglietto aereo.

Giada Messetti

Corriere della Sera, 23 agosto 2007

http://www.corriere.it

La dottrina del 'fare assieme', di Renzo De Stefani ha portato a Pechino 211 disabili psichiatrici

Il convoglio era partito da Mestre l'8 agosto sulle Orme di Marco Polo
Ecco Pechino, treno dei matti a destinazione
Nelle carrozze 211 disabili psichiatrici, operatori, volontari e giornalisti per combattere i pregiudizi sulla malattia mentale

Corriere della Sera, 23 agosto 2007

PECHINO - Alle 19.15, le 13.15 ora italiana, il «treno dei matti» è finalmente giunto a destinazione. A fare gli onori di casa e accogliere lo speciale convoglio alla stazione centrale di Pechino l’ambasciatore d’Italia, Riccardo Sessa. Il marciapiede davanti al K614 delle ferrovie cinesi si è subito animato: striscioni, urla di gioia per la riuscita dell’impresa e le note dell’Inno di Mameli cantate a squarciagola. Sono finalmente arrivati i 211 cittadini italiani - disabili psichiatrici, operatori, familiari, volontari e giornalisti provenienti da tutta Italia - partiti da Mestre l’8 agosto scorso sulle orme di Marco Polo con lo scopo di contrastare e ridurre lo stigma e i pregiudizi nei confronti della malattia mentale.

A sostenerli e a fare da collante la dottrina del «fare assieme», da molti anni proposta dal direttore del Dipartimento di salute mentale di Trento, Renzo De Stefani, e dalla sua equipe come strumento di prevenzione e cura. «Fare assieme» – in questo caso – è compiere un viaggio simbolico per lanciare una sfida ancora più difficile e dare visibilità al principio base di questa filosofia: la valorizzazione della responsabilità personale, della partecipazione di utenti, operatori e familiari.


A Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Bator ed Erliang ci sono state le soste più lunghe e significative del viaggio, occasioni per visitare musei, passeggiare sulle rive del lago Baikal, fare acquisti nei mercati tipici, assaggiare i prodotti locali, fare incontri importanti. Le carrozze che li hanno ospitati si sono spesso trasformate in microcosmi di sperimentazione e scambio. Insieme, i protagonisti di quest’avventura hanno praticato lo yoga, parlato di politica, occupato il vagone ristorante per improvvisare una spaghettata durante il controllo doganale, creato gruppi di auto-aiuto per smettere di fumare, recitato il rosario, istituito corsi di uncinetto, seguito lezioni di fotografia tenute dal regista Giovanni Piperno. Quest’ultimo, già vincitore al Torino Film Festival nel 2003, racconterà il viaggio in un film-documentario di 80 minuti finanziato dal Ministero della salute, presente all’iniziativa anche nella persona del consigliere Marco D’Alema.
E dopo la visita alle celebri grotte Yungang, nello Shanxi, hanno affrontato l’ultima tappa del loro viaggio in treno: da Datong a Pechino.

Poco più di 350 km percorsi in circa sei ore. Quando la fatica del viaggio già si faceva sentire. Perciò in moltissimi hanno optato per trascorrere le ultime sei ore di viaggio dormendo per recuperare le forze. A tratti, nei tre vagoni riservati alla comitiva, solo il rumore del treno sulle rotaie. Le voci di chi ha preferito restare sveglio, invece, contengono mille domande su come sarà davvero questa Cina e su come saprà accoglierli. Nonostante non siano mancati piccoli problemi quotidiani, conflitti e divergenze, tutti concordano sul fatto di aver condiviso un’esperienza indimenticabile, che li ha arricchiti e ha dato loro la possibilità di vivere emozioni indescrivibili. Sensazioni che molti partecipanti non avrebbero mai pensato di poter incontrare.


Rosalia, 50 anni, non era mai uscita dalla sua Palermo. Dice che grazie a questo viaggio nei suoi occhi c’è qualcosa di nuovo e sottolinea che il valore aggiunto di questa avventura è il suo carico di speranza. Luigi è entusiasta della cordialità dei mongoli e dei cinesi ed è felice che il suo gruppo del nord Italia si sia piacevolmente mescolato con quello partenopeo. Anche questo può essere annoverato tra i risultati positivi dell’iniziativa.


Quello che invece ha segnato profondamente l’esperienza di Carlo è il contrasto tra l’essere costretti negli angusti locali del treno e il visitare gli spazi sconfinati del continente asiatico. Percorrendo i corridoi dei vagoni si incontra anche Francesco, 9 anni, il più piccolo del gruppo. All’inizio non voleva nemmeno salire sul treno perché aveva paura di annoiarsi stando rinchiuso tutto quel tempo. Ora, invece, è contento di essersi lasciato convincere. Ha conosciuto molte persone nuove e si diverte a spifferarne i segreti, compresa una storia d’amore sbocciata tra le carrozze dirette a Pechino. Mancano totalmente, nel suo sguardo di bambino, la paura e i pregiudizi di tanti adulti che costruiscono muri invalicabili tra una presunta normalità e il mondo della follia.


Nei prossimi giorni la speciale comitiva di turisti visiterà le principali attrazioni della capitale cinese: la Città Proibita, il Tempio del Cielo, il Palazzo d’Estate e la Grande Muraglia. E lunedì di nuovo tutti a casa, questa volta con un banale biglietto aereo.


Giada Messetti

23 agosto 2007